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Channel: Grecia – Comune-info
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Creare comunità, nutrire autonomia

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Il documentario del regista Ilias Marmaras “Costruendo Comunità dei Beni Comuni” racconta quello che sta accadendo in un angolo della Grecia settentrionale, nella zona di Elassona. Qui da quattro anni, per iniziativa del gruppo Sarantaporo.gr, sta nascendo un’infrastruttura di rete wireless per uso pubblico (che riguarda in particolare il paese di Sarantaporo e altri quattordici paesi limitrofi), insieme alla costruzione di una vera comunità attorno ad essa. Non si tratta solo della possibilità di avere accesso a internet in zone remote. Volontà del gruppo che porta avanti l’iniziativa è costruire una rete tra gruppi che hanno come obiettivo lo sviluppo locale e la collaborazione per la produzione di beni comuni

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Nel documentario “Costruendo Comunità dei Beni Comuni” (del regista Ilias Marmaras) viene esplorato in profondità il percorso del progetto e della comunità che si sta formando intorno ad esso: il sostrato, l’origine, le aspettative che nascono nei partecipanti, la varietà degli aspetti della vita sociale in rapporto diretto o indiretto con le nuove tecnologie, l’avvicinamento delle generazioni, la relazione tra i locali e gli espatriati, come pure con altre comunità simili, sia all’interno della Grecia che all’estero.

Sarantaporo è un paese montano nella Grecia Settentrionale, nel comune di Elassona. Si tratta di una zona agricola, come il resto del paese colpito fortemente dalla crisi. Però, anche prima dell’avvento della crisi, il sostegno pubblico statale per la zona era alquanto carente. I giovani per studiare o per trovare lavoro dovevano trasferirsi nei grandi centri urbani o all’estero, non esisteva l’accesso a internet e le comunità locali vivevano l’isolamento e l’esclusione dai servizi di base come l’assistenza sanitaria.

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Nel 2010 un gruppo di persone crea l’infrastruttura per una rete comunitaria wireless, avendo come scopo il collegamento dei paesi della zona tra di loro ma anche con il resto del mondo. E come dicono loro:

“Il nostro tentativo ha come obbiettivo la creazione di un’infrastruttura di rete wireless di uso comunitario (infrastructure as a commons) e la costruzione di una comunità attorno ad essa. Non si tratta semplicemente solo della possibilità di accesso a internet in zone remote del paese. La gente locale partecipa attivamente, fornendo spazio nelle loro case per ospitare l’attrezzatura necessaria per la rete, formando dei gruppi locali di sostegno, di sviluppo e di manutenzione della rete stessa, con l’acquisizione e lo scambio di conoscenza sulle nuove tecnologie, rafforzando ulteriormente il contatto e la collaborazione. Dall’interno di questa esperienza, il nostro desiderio è la creazione di un modello a sostegno non solo dello sviluppo e della diffusione delle reti wireless comunitarie, ma anche della costruzione di comunità che abbiano come obbiettivo lo sviluppo locale e la collaborazione per la creazione di beni comuni...”.

Tuttavia, e mentre questo progetto matura col tempo, la comunità di Sarantaporo.gr sta puntando ancora più lontano. Desidera diventare un catalizzatore affinché la gente del luogo possa riorganizzare le cooperative basate sui sistemi di rete wireless, rianimare l’economia locale rendendola sostenibile, più estroversa e indipendente dal controllo statale o di grandi corporazioni private. Sperano di poter coniugare le tecnologie d’avanguardia (come quelle di una rete wireless) con le sfide reali e quotidiane di una comunità rurale la cui economia si basa sul settore primario.

Quali sono queste sfide? Come nasce una comunità e come vengono influenzate le strutture sociali preesistenti durante questo processo? Quali sono le storie di questa gente, che in un modo o nell’altro è coinvolta nel progetto? Quale il rapporto che potrebbe avere una tale iniziativa, in un piccolo nucleo di popolazione, in una zona remota della Grecia colpita dalla crisi, con un programma Ict (Information and Communications Technology) dell’Università della Catalogna e – in un più ampio contesto – con gli sforzi di creazione di un nuovo terreno comune per le popolazioni d’ Europa? Queste sono alcune delle domande affrontate nel documentario.

In paesi che sembrano non ancora toccati dalle politiche di austerità, la critica sulla cultura Diy (Do It Yourself), quella sui nuovi media o l’organizzazione attraverso reti – con qualche eccezione – sono “istituzionalizzate” o rimangono sul campo della teoria. Al contrario, nei paesi del Sud europeo come la Grecia, la mancanza di tali organi istituzionali, oppure il rifiuto di collaborare con essi (quando esistono), gli interventi continui di strutture autoritarie, ma soprattutto il senso di urgenza di agire all’interno della società, fanno nascere approcci e punti di vista diversi. Potrebbe crearsi un nuovo campo di incontro delle teorie, attraverso la pratica, nel continente Europeo? Potrebbe essere la gestazione di un nuovo campo politico?

In un paese dove la disoccupazione sale al 30 per cento, indipendentemente dal sesso e dall’età, mentre tra i giovani supera il 50 per cento, la richiesta di una soluzione sociale immediata è estremamente urgente. Spuntano quindi, in diverse parti del paese, comunità che producono beni cognitivi e culturali comuni collegandoli, o almeno cercando di collegarli, con la produzione di beni materiali comuni.

Cercano risposte a problemi, ingigantiti a causa della crisi, ma anche a questioni che derivano dalla nuova composizione del mondo. Durante questi processi producono e condividono la conoscenza acquisita. Un tale esempio è la comunità della rete Sarantaporo.gr. Come dice Achileas (membro della comunità) in una sua intervista per il
documentario:

“L’atteggiamento estroverso può manifestarsi anche con la regione confinante. Questa è una delle nostre iniziative, una delle scommesse per noi: riuscire a “captare” un’altra rete sociale che funziona in un modo diverso…, la prospettiva di espandersi, non solo come rete wireless, ma più in generale come rete di gente, in diverse forme di reti, soprattutto nell’economia della produzione locale. Può essere una cooperativa, senza intendere che la rete wireless produrrà la cooperativa, ma che, con l’informazione e il trasferimento di tecnologia, possa contribuire a costruire una cooperativa, così che la gente del posto possa formare un nuovo gruppo… L’intento è di riuscire a fare il passo decisivo: che il tutto non debba essere organizzato da una struttura dall’alto, ma i cittadini stessi possano prendere la situazione nelle proprie mani e coordinare loro stessi azioni del genere”.

I partecipanti alla produzione aggiungono: “Abbiamo conosciuto alcuni membri del gruppo quando abbiamo fatto il documentario precedente – “La conoscenza come bene comune: comunità di produzione e condivisione in Grecia”- e ci siamo ritrovati anche al secondo Festival dei Beni Comuni nel 2014 a Creta, nella città di Irakleio. Allora ci siamo accorti dell’importanza di questa iniziativa, del ruolo interattivo che può avere e dell’influenza multiforme che può esercitare, in un ampio raggio di diverse – ma comunque interconnesse – forme nella vita politica e sociale della gente. Tutto ciò non solo all’interno del nostro ambiente locale, ma in un quadro più ampio, dove questi nuovi esempi che emergono hanno bisogno di tutto il nostro appoggio e della diffusione che la società civile può loro fornire.

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Commons festival in Grecia

Per i promotori del documentario l’emergere della coscienza per i beni comuni aiuta a mettere in evidenza questa importante iniziativa. La possibilità di poter dare voce alla gente che agisce e che, nonostante le condizioni difficili, in un ambiente ostile dal punto di vista economico e sociale, supera ostacoli, scopre o crea da capo reti sociali e nuove strutture, è di fondamentale importanza.

 

 

Abbiamo bisogno di questo documentario: come sostenere il progetto

di Sarantaporo.gr

Il nostro viaggio e il nostro impegno per la creazione del documentario “Costruendo Comunità dei Beni Comuni” sono già iniziati. La comunità che ha cominciato a costruirsi intorno all’iniziativa Sarantaporo.gr ha bisogno di questo documentario e noi abbiamo bisogno di voi e del vostro sostegno affinché il documentario possa essere completato per diventare veicolo di diffusione di una visione in via di realizzazione”. Per questo è nata una campagna di finanziamento per la produzione del documentario.
Le prime fasi di produzione del documentario – riprese, ricerca sul posto etc. – come anche alcune delle manifestazioni per la distribuzione, verranno effettuate nella zona di Elassona, a Larissa e ad Atene. Nonostante alcune delle esigenze del gruppo di produzione vengano coperte dalla ospitale comunità di Sarantaporo.gr, la spesa per il trasferimento (etc.) costituisce un notevole costo di produzione, in quanto la zona di Sarantaporo è molto distante da Atene ed è necessario fare molti viaggi, sia durante il periodo delle riprese che dopo, durante il periodo della distribuzione in giro per i diversi paesi della zona. La post-produzione comprende l’organizzazione e l’elaborazione delle riprese video e audio – sia del materiale originale che del materiale aggiuntivo da altre fonti – , poi altre spese riguarderanno l’assistenza di segreteria, la sottotitolazione, le traduzioni e la creazione di
musiche originali etc.
Il ricavato della campagna di finanziamento permetterà non solo il completamento del documentario, ma anche il suo miglior utilizzo attraverso l’organizzazione di proiezioni e di dibattiti pubblici, per comunicare e sostenere l’iniziativa. Nello stesso momento permetterà di sensibilizzare la gente sulla questione dei beni comuni, in altre parole sui modelli di produzione che si basano sul principio della peer to peer production e dell’economia comunitaria. In più renderà possibile il coerente aggiornamento documentato dell’andamento della rete di Sarantaporo.gr, ma anche l’informazione continua circa il progresso dell’iniziativa, in una pagina web dedicata a questo scopo sul sito common-knowledge.eu (che e’ già stata creata e si mantiene con mezzi propri).
Vi invitiamo quindi a sostenere la campagna di finanziamento offrendo il vostro contributo alla pagina web su https://goteo.org/e di comunicarla a conoscenti e amici che probabilmente vorrebbero contribuire.

Clicca qui per vedere il video incorporato.

 

Personal Cinema è una rete di persone che si attivano nel campo delle media arts. Progetta e realizza programmi e attività che promuovono la posizione critica di fronte alle nuove forme di produzione, presentazione e distribuzione dei prodotti audiovisivi, di quelle forme che infine definiscono le condizioni sociali, culturali e politiche che a loro volta collegano la moltitudine con le strutture del potere. Il gruppo Personal Cinema cerca collaborazione con reti sociali e culturali, gruppi e persone che condividono una posizione simile e considerano che sia necessaria la creazione di spazi visibili di dibattito e di confronto pubblico. Il gruppo partecipa attivamente nei movimenti sociali in Grecia e nell’area europea, contribuisce a iniziative che concernono la causa dei Beni Comuni, come il Teatro Embros Autogestito e il Festival dei Beni Comuni (Commonsfest). Conosce e utilizza fin dagli inizi degli anni Duemila gli strumenti dell’attivismo mediatico, con produzioni di opere multimediali per i Balcani, il web 2.0, i flussi migratori e i loro collegamenti sulle reti digitali. Durante gli ultimi due anni si attiva nella ricerca e nella distribuzione di opere, come la documentazione audiovisiva sui gruppi che operano sulla produzione e distribuzione della conoscenza come bene comune in Grecia, oppure – più recentemente – attorno alla privatizzazione delle infrastrutture portuali nel Porto di Pireo.

 

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